Una straordinaria partecipazione di studenti, tecnici, ricercatori, professionisti, amministratori ed aziende alla terza edizione del TECHNOLOGY for ALL (TFA2016), ha dimostrato un rinnovato interesse per un evento mirato a diffondere e confrontare informazioni tecnico-scientifiche per gli sviluppi futuri del mondo della geomatica.
La geomatica come base di tutto il mondo del geospatial è presente in molte delle nostre attività di routine ed è stata assimilata nella nostra vita quotidiana, però quasi senza consapevolezza della sua esistenza, a causa di una forte carenza nella formazione di base, che nel tempo si sta perdendo in un trend completamente opposto alle attuali tendenze europee e mondiali.
Nel nostro paese, invece di fare formazione adeguata aggiornando repentinamente i programmi di insegnamento, specialmente delle lauree di base, si demanda e frantuma la conoscenza e l’aggiornamento in migliaia di master spesso completamente inutili, giungendo poi a far adottare gli avanzamenti tecnologi tramite apposite leggi e non per la loro convenienza. È questo il caso della recente adozione della obbligatorietà dell’uso del BIM, introdotto nel mondo delle costruzioni ad aprile scorso dal governo Renzi. In molti paesi europei, tra cui spicca l’Inghilterra, l’uso del sistema BIM (Building Information Modeling) nella maggioranza delle costruzioni e degli appalti è evidente a tutti gli operatori ed è spinto dalle manifeste ricadute economiche e sociali. L’esplosione della soddisfazione di produttori ed utenti, nel TFA2016, sta dando vita a un obiettivo comune creando un movimento non solo di convergenze e competitività ma di immediata contestualizzazione.
Nel nostro paese, invece di fare formazione adeguata aggiornando repentinamente i programmi di insegnamento, specialmente delle lauree di base, si demanda e frantuma la conoscenza e l’aggiornamento in migliaia di master spesso completamente inutili, giungendo poi a far adottare gli avanzamenti tecnologi tramite apposite leggi e non per la loro convenienza. È questo il caso della recente adozione della obbligatorietà dell’uso del BIM, introdotto nel mondo delle costruzioni ad aprile scorso dal governo Renzi. In molti paesi europei, tra cui spicca l’Inghilterra, l’uso del sistema BIM (Building Information Modeling) nella maggioranza delle costruzioni e degli appalti è evidente a tutti gli operatori ed è spinto dalle manifeste ricadute economiche e sociali. L’esplosione della soddisfazione di produttori ed utenti, nel TFA2016, sta dando vita a un obiettivo comune creando un movimento non solo di convergenze e competitività ma di immediata contestualizzazione.
I contenuti si sono alimentati sia spontaneamente con singoli contributi che dal raffronto di ambiti di specifica collaborazione. Nella prima circostanza, dal palco dell’Auditorium della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma sono state mostrate esperienze svolte recentemente dai professionisti, produttori e amministratori; nella seconda, gli stands espositivi delle aziende hanno espresso il loro ruolo di primo piano nel campo di estensione dell’operatività consueta, anche presso le pubbliche amministrazioni, non solo con processi di ottimizzazione e connessione trasversale di banche dati generate da tecnologie d’avanguardia. Partendo dal workshop ad immersione completa di ogni tecnologia più avanzata testabile, che si è svolto nell’Area Archeologica di Massenzio (Roma), fino alle analisi velocemente realizzate con assemblamento dei dati rilevati. Quest’ultimi frutto dei test espositivi, organizzati per essere messi a disposizione successivamente per studiosi che vorranno utilizzarli per le loro analisi. Operative, con criteri di rapidità eccezionali, sono state tecnologie come Laser Scanner, Total Station, Droni, Image processing, Realtà Virtuale, 3D Model, Mobile Mapping, GNSS, Indagine magnetometrica, Prospezione tomografica elettrica tridimensionale ed Analisi dinamico-vibrazionale.
L’evento è stato reso possibile dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (MIBACT), dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali Capitolina e dai numerosi sponsor, partner e patrocinanti che, insieme ai moderatori, ai relatori, al pubblico intervenuto e lo staff logistico hanno reso possibile un evento particolarmente positivo. Ci auguriamo che manifestazioni come queste non servano solo come esperienza del momento, ma anche come sviluppo futuro. Innovazione e sviluppo convivono simbioticamente. Senza innovazione non ci può essere sviluppo, senza sviluppo non ci può essere memoria dell’innovazione e dialettica tra soluzioni e proposte. La comunicazione a più ampio raggio non solo divulga tutte le informazioni tecniche (spesso complicate da apprendere) in modo semplice, ma diventa parte portante di un confronto che lega tanti operatori di diversi settori e di diversi ambienti in un’unica grande squadra.