ESA - Immagine della settimana: il ghiacciaio Columbia (14 maggio 2018)

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GEOmedia 2 2018 Image of the week by ESA

Il satellite Sentinel-2B del programma europeo Copernicus ci porta in Alaska sopra il ghiacciaio Columbia, che è uno dei ghiacciai al mondo che stanno mutando più rapidamente (guardala/scaricala in bassa risoluzione).

Il Columbia, che è visibile appena al di sotto della linea mediana dell’immagine, fluisce scendendo lingo i pendii innevati delle Chugach Mountains, all’interno dello Stretto di Prince Williams nel sud-est dell’Alaska.

Nel corso degli ultimi tre decenni questo ghiacciaio mareale si è ritratto per più di 20 km ed ha perso nel complesso circa la metà del suo spessore e la metà del suo volume.

Si ritiene che i cambiamenti climatici ne abbiano indotto il ritiro negli anni ’80, circostanza che ha determinate la frattura della sua parte terminale.

La parte terminale era stata in precedenza sostenuta da una morena, che consiste in un accumulo di sedimenti e roccia che funge da barriera sottomarina e che permette al ghiacciaio di essere stabile e di collocarsi al di sopra dell’acqua marina. Con la scomparsa di questa barriera le dinamiche della glaciazione hanno prevalso ed il ghiacciaio ha iniziato a riversarsi velocemente nell’oceano, dando origine nello Stretto ad iceberg di grandi dimensioni. Come mostra questa immagine satellitare, nello Stretto si possono osservare molti iceberg.

Questo singolo giacciaio è responsabile di circa la metà del ghiaccio andata perduto nelle Chugach Mountains. Tuttavia, i ricercatori ritengono che il ghiacciaio Columbia tornerà nuovamente a stabilizzarsi – probabilmente nel giro di alcuni anni – non appena la sua parte terminale si ritirerà in acque più basse guadagnando così trazione, fatto che ridurrà la quantità di iceberg generati.

Questa immagine è stata acquisita il 5 agosto 2017.

Traduzione: Gianluca Pititto

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