GEOmedia 1 2017 Report di Gianluca Pititto
Alcuni malfunzionamenti a bordo dei satelliti Galileo rischiano di inficiare i risultati del sistema di posizionamento satellitare che sono condizionati al buon funzionamento degli apparati ad alta tecnologia del sistema, in particolare gli orologi atomici, che sono i responsabili della accuratezza del dato di navigazione.
Il lungo e complesso sviluppo del progetto Galileo ha raggiunto una storica milestone il 15 dicembre del 2016, con l’entrata ufficiale nella fase operativa, pur non essendo ancora completato il deploy dell’intera costellazione. I primi 18 satelliti – sui 24 totali più altri 6 di backup- sono stati posizionati con successo nei tre previsti piani orbitali a 56 gradi di inclinazione equatoriale ed hanno iniziato a trasmettere dati di navigazione e di tempo al segmento utente finale. Sono stati attivati tre servizi di base, i cosiddetti Galileo Initial Services (navigazione “open” con precisione 1 metro, navigazione criptata per agenzia governative, servizio Search-And-Rescue integrato con il sistema Cospas-Sarsat). A completamento della costellazione saranno disponibili servizi aggiuntivi, tra cui la navigazione precisa al centimetro, grazie anche alla interoperabilit. di Galileo (Europa) con i sistemi GPS (USA) e GLONASS (Russia). Tutti questi risultati sono ovviamente condizionati al buon funzionamento degli apparati ad alta tecnologia del sistema. Tra questi assumono particolare importanza gli orologi atomici installati a bordo dei satelliti, responsabili della accuratezza del dato di navigazione e che purtroppo hanno mostrato qualche malfunzionamento negli ultimi due anni di attivit. sperimentale ed operativa di Galileo. Vale la pena di descrivere brevemente come è strutturato il complesso sistema degli orologi di bordo, per meglio descrivere le anomalie che sono state riscontrate.